Attività socio comunitarie

Il settore Attività Socio Comunitarie comprende:

  • L’animazione
  • La Terapia Occupazionale
  • La Musicoterapia

ANIMAZIONE
Qui i ragazzi svolgono attività programmate al fine di promuovere la Conoscenza, la Comunicazione, la Socializzazione. Ai ragazzi, individualmente o in piccoli gruppi, si propongono: giochi stimolanti, attività senso motorie, laboratori del colore, laboratori di piccola manualità, attività musicali e corali, attività espressive teatrali, racconti e fiabe, drammatizzazione, piccole nozioni di autonomia personale ecc. Alcuni gruppi partecipano inoltre ai seguenti progetti: Ragazzi in Stampa,Tutti gli Uccelli Volano, I Trasformisti, Progetto Autonomie Sociali.
RAGAZZI IN STAMPA è il progetto legato alla redazione di un giornalino “La Gazzetta di Coroglio”, esso prevede, rispetto ai nuovi bisogni dell’età adolescenziale dei ragazzi a cui è rivolto, il superamento dell’esperienza ludica e nel contempo l’avvicinamento ad esperienze “adulte” che li aiuti a ridefinire la loro percezione del sé in rapporto a compiti di responsabilità, di esplorazione, di coraggio. L’attività è vissuta come vera, cioè come capace di interagire realmente con l’ambiente circostante, infatti, le esperienze “sul campo” avute dai ragazzi sono espresse e comunicate proprio con l’entusiasmo del cronista che parla ad un pubblico di lettori. Si favorisce così il confronto con il mondo adulto, la valorizzazione della persona, la capacità e la consapevolezza di potere esprimersi autonomamente. Attraverso giochi di simulazione, escursioni sul territorio per l’osservazione delle realtà locali, la visita ad una vera redazione si giungerà alla responsabilizzazione dei ragazzi con la definizione di tempi, ruoli e compiti da affidare. Ciò permetterà a tutti, secondo le proprie modalità, di essere parte attiva di un gruppo, di accrescere la conoscenza reciproca, in sintesi, di lavorare in team.

La proposta di Tutti gli uccelli Volano è quella di favorire lo sviluppo dell’immagine di se del bambino, attraverso la presa di coscienza, sia del corpo che delle proprie capacità espressive. Lo scopo è quello di educare alla percezione, sviluppare i sensi e la motricità per accrescere il potere immaginativo. Verrà stimolata l’attenzione alla ritmicità che c’è in ognuno di noi attraverso i ritmi biologici come il battito del cuore, il respiro, l’alimentazione o seguendo i cicli della natura, il giorno, la notte, le stagioni, o nella vita quotidiana, come il riposo, il lavoro, ecc. In un secondo momento si favorirà la libera espressione del bambino, iniziando da una prima fase psicomotoria globale, per poi passare al giocodramma, al fine di sviluppare le capacità espressive finalizzate al bisogno di esternare, di muoversi, comunicare e inventare. Il progetto è rivolto a ragazzi con sindrome di Down. L’esperienza con soggetti affetti da tale sindrome ha dimostrato che la presenza di “altri” diversi ma simili, rappresenta per ciascuno dei partecipanti al gruppo un elemento positivo nei termini della costruzione dell’identità. Il senso di appartenenza ad un gruppo la cui componente comune è rappresentata proprio da quella diversità, contribuisce ad una funzione che assume ancor più valore in una fase preadolescenziale: individuarsi, separandosi e differenziandosi dalla famiglia di origine, passando per il mutuo riconoscimento e sostegno.

I Trasformisti è l’idea di un laboratorio di riciclaggio che ha un grande valore sociale in quanto inserisce i ragazzi in un discorso di attualità che è pienamente conforme al clima culturale del mondo “adulto”; questo consente ai ragazzi di sentirsi parte integrante di un disegno comune di progresso e di pubblica utilità. Ai ragazzi, si propone di collezionare materiali di varia natura che, nelle case restano inutilizzati, ma anche di raccogliere ciò che ad esempio il mare deposita sulla spiaggia, e di provare, quindi, a trasformarli con creatività. Ciò permetterà di realizzare qualcosa di tangibile, di utile, di bello, di artistico, in definitiva di altamente motivante. Lo stimolo creativo, che tale attività può suscitare all’interno del gruppo, proprio per la sua natura multiforme e per le molteplici “occasioni ” di scoperte esperienziali può aderire al vissuto esistenziale del singolo, che attraverso le sue peculiari capacità, abilità e conoscenze riesce a proporre una rimanipolazione del reale che confronta con il gruppo all’interno del quale, queste provocazioni creative, possono trovare una direzione comune in un lavoro di cooperazione e di scambio. Dall’elaborazione dell’oggetto, con la principale idea di prendere ciò che è “buono”, che si può recuperare, egli può arrivare a mettere in gioco se stesso e far emergere ciò che può essere apprezzato, ciò che si può non solo non scartare, ma valorizzare e considerare per le sue qualità. La conoscenza di sé, il recupero degli aspetti da valorizzare, può essere fonte di riabilitazione dell’individuo nel sociale.

TERAPIA OCCUPAZIONALE: si divide in due Laboratori quello di Falegnameria e di Ceramica.

Il Laboratorio di Falegnameria fu istituito nel 1992 e nacque per saggiare le capacità psico-cognitive dei ragazzi nell’eseguire semplici operazioni quali: inchiodare, schiodare, grattare il legno. Pur con le differenze dovute alle singole problematiche si riscontrò un immediato interesse per la nuova attività ed un grande entusiasmo che si concretizzò in una maggiore consapevolezza del proprio se e dell’essere capace di fare :-“Questo l’ho fatto io!”-:, una aumentata padronanza della propria fisicità nel rapporto con gli strumenti di lavoro e una maggiore coscienza di poter intervenire sull’ambiente cioè arrivare all’oggetto finito .
Il Laboratorio di Ceramica nasce nel 1996, con l’intento di offrire ad una fascia di utenza, che per età cronologica e anche per motivazione non trovava più una dimensione credibile in attività ludico ricreative, esperienze che aiutassero i ragazzi ad esprimere una valenza più “adulta” ad accrescere la loro competenza e consapevolezza in una dimensione più definita come: l’acquisizione di nuove abilità personali, di conoscenze di nuovi strumenti di manipolazione, di apprendistato, di “lavoro”. Si sono, inoltre, formulate occasioni per permettere ai ragazzi di cimentarsi nell’organizzazione di mostre, esposizioni e manifestazioni sociali, e nelle quali hanno dimostrato una maggiore responsabilizzazione. I Laboratori offrono esperienze come i progetti: C’era c’è Ceramichiamo Il Picchio.

Piattaforma e-commerce realizzata grazie al contributo della Fondazione Banco Napoli per l’assistenza all’infanzia, destinato alle “attività laboratoriali che tendano a ridurre la povertà educativa e la marginalità sociale 2019”.

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